E' dal mio ritorno che continuo a leggere notizie che mi lasciano sconcertato. Tralasciando quella di Mastella che va all'autodromo con l'aereo di Stato vorrei soffermermi su una notizia che ha risvolti locali e non solo. Ecco cosa ho letto sulla Nazione:
Firenze, 12 settembre 2007 - La nuova sala stampa della Provincia di Firenze sarà intitolata a Oriana Fallaci. La Giunta provinciale di Firenze ha infatti approvato, nella seduta di questa matina, la delibera con la quale è stato deciso di dedicare a Oriana Fallaci il nuovo spazio. Dal 19 settembre (inaugurazione fissata alle 12) a disposizione della Giunta e del Consiglio provinciale ci sarà un nuovo locale dedicato alle comunicazioni istituzionali con la stampa: una struttura dotata di apparecchiature tecnologiche all'avanguardia.
"Sono felice di questa decisione - ha commentato il presidente della Provincia Matteo Renzi, al termine della sedute di Giunta - perchè considero Oriana Fallaci una delle più grandi giornaliste del XX secolo, fiorentina doc e comunque legata alla provincia in cui è nata, vissuta e in cui ha voluto tornare a concludere il suo cammino".
Matteo Renzi non finisce di stupire!! Vorrei sapere da lui quali valori ha espresso e lasciato in eredità la Fallaci. Al di essere famosa e di essere nata a Firenze qual'è il motivo che spinge una giunta di sinistra ad intitolare la sala stampa ad un personaggio che negli ultimi anni di vita ha sputato veleno ed odio, rabbia e rancore, e che ha ripetutamente detto, dalla sua casa americana, di non riconosere più la sua città, che è stata capace di dire, riguardo alla costruenda moschea di Colle Val d'Elsa, «Se sarò ancora viva andrò dai miei amici anarchici a Carrara e con loro prendo gli esplosivi e la faccio saltare in aria!». (Matteo hai mai letto questo illuminante articolo uscito su Panorama dopo il Social Forum del 2002?).
Veramente una cultura di pace, di integrazione, di cultura multietnica, un modo positivo di guardare alla vita, una ricetta miracolosa per risolvere i problemi di comunicazione tra mondo occidentale ed Islam.
Matteo che tristezza!!
Invece vogliamo parlare di Terzani? Dei suoi valori, delle idee, della sua professionalità e capacità giornalistica, dei libri, del percorso umano, della sua fiorentinità sempre riaffermata in tutti i suoi libri. Io sarò di parte non c'è dubbio. Ma sicuramente, con il cuore e la mente, mi sento molto più vicino a Terzani. Un vero uomo (con la u minuscola), che è morto con il sorriso sulle labbra, in pace con il mondo e con se stesso. Mi riconosco nei suoi principi, nelle idee portate avanti con coraggio e serenità. Nell'essere sempre e comunque contro qualsiasi tipo di guerra, contro la violenza e l'arroganza dei più forti, in difesa dei deboli, quelli che, comunque vada a finire, la storia non la scriveranno mai.
Purtroppo Firenze si è già dimenticata di Terzani. Altre città gli intitolano strade, premi, sale stampa. A Firenze è il solito deserto.
Che tristezza Matteo!
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