martedì 2 febbraio 2010

Topo Gigio e la bufala dell'influenza A

Finalmente si comincia a squarciare il velo di mistero creato intorno all'influenza A. Dopo i primi allarmi catastrofistici, a distanza di qualche mese dall'allarme, in quello che doveva essere il picco della pandemia, con morti a migliaia, scuole chiuse, ospedali e cimiteri al collasso, di colpo ci accorgiamo che non è così. Che la vita scorre tranquilla e che ci siamo addirittura dimenticati di tutto quello che ci veniva detto che sarebbe accaduto. Cosa è successo? Perchè per la terza volta viene lanciato l'allarme pandemia (Sars, Aviaria ed ora la grip A), allarme che si rivela falso? Quanto è costato questo ennesimo allarme? Dove sono finiti i vaccini? Sul sito disinformazione.it ho trovato un articolo molto interessane scritto dal dottor Eugenio Serravalle, pediatra, una specie di lettera aperta a Topo Gigio, testimonial della campagna pro-vaccinazione.
Ne pubblico un lungo estratto. L'originale è qui.
Caro Topo Gigio,
sei stato molto impegnato quest'anno: tra influenza stagionale ed influenza A, eri sempre sui giornali, alla radio, in televisione, a propagandare un vaccino che pochi, tra medici, soggetti a rischio, donne in gravidanza, e bambini hanno fatto. Quanto lavoro, e quale spesa per noi?
Chi ti ha incaricato di darti questo gran da fare non è soddisfatto: «Dobbiamo avere una forma mentale che ci faccia capire l'importanza di vaccinarsi per proteggerci» ha detto il ministro per la Salute Ferruccio Fazio, riaffermando l'utilità del vaccino, anche al di là dei dati ufficiali sulla pericolosità della “cosiddetta” pandemia. Il 18 dicembre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che il picco epidemico è superato. Il numero dei decessi attribuiti al virus sono stati 10582 a livello mondiale, 1570 in Europa. In Italia i casi stimati sono stati al 27 dicembre 2009, 3.950.000 casi (a partire dal 19 ottobre quando è iniziata la sorveglianza Influnet). E' verosimile che siano stati molti di più, perché l'influenza A ha avuto un decorso benigno, e molti casi non sono stati identificati. I casi mortali sono stati 193 (il tasso di letalità stimato dal nostro Ministero è dello 0,0048 %, contro lo 0,2 % dell’influenza stagionale). Il bilancio complessivo attuale non è quindi così drammatico come qualcuno temeva.
Soprattutto per i bambini, tra i quali l’incidenza di malattia continua ad essere elevata, ma la gravità e la letalità sono risultate minori che in altre fasce di età. Eppure le previsioni erano state molto fosche: hanno proposto di chiudere le scuole, di vietare gli abbracci durante le funzioni religiose. Nel Regno Unito hanno prospettato l'esigenza di accorciare i tempi dei funerali, di scavare fosse comuni per seppellire le vittime della pandemia. I morti avrebbero dovuti essere centinaia di migliaia, milioni. Come per l'aviaria: anche allora erano stati previsti 7 milioni di morti. Ma questi sono stati solo 262. Un altro grave errore prognostico.
Sarebbe stato meglio investire maggiori risorse (e non affidarti tutto questo lavoro) negli unici strumenti che si sono dimostrati efficaci nell’impedire la diffusione di tutti i virus respiratori: le misure igieniche che sono facilmente attuabili almeno nei paesi benestanti come il nostro, senza voler riaffermare l'utilità di un vaccino, della cui sicurezza ed efficacia nessuno ha ancora fornito le prove. Sopratutto i medici (se ne sono vaccinati meno del 15 %) non ti hanno dato ascolto, caro Topo Gigio. E non per scarsa informazione, per “una conoscenza superficiale della pandemia e degli strumenti per affrontarla”, come sostiene il presidente della Fnomceo, Amedeo Bianco. Ma per la sana applicazione di un principio di precauzione: dal momento che l'influenza è innocua, perché avrei dovuto sottopormi ad una vaccinazione di cui non si conoscono i dati di sicurezza ed efficacia ?
Sarebbe stato meglio spendere tutti quei soldi in altre iniziative, Non è stato bello sapere che gli accordi di fornitura stipulati dal Governo con la multinazionale farmaceutica Novartis sono stati avvolti nel mistero più totale. A cominciare dal costo delle 24 milioni di dosi commissionate che, secondo indiscrezioni, ammonterebbe a circa 200 milioni di euro. Neppure la Corte dei Conti, pur avendo sollevato più di qualche dubbio e riserva, è riuscita a fare luce su questo particolare contratto. La registrazione è avvenuta “al di fuori degli ordinari schemi contrattuali”, perché sono state ravvisate le stesse emergenze previste in caso di eventi calamitosi e di natura terroristica (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3275 del 28 marzo 2003 – Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare l’emergenza derivante dall’attuale situazione internazionale). Non siamo riusciti a vedere questi motivi di “eccezionalità e di somma urgenza”.
Mi spiace, Topo Gigio, ma non sei stato convincente: Non è certo colpa tua: anche negli altri paesi europei che avevano fatto scorte di vaccini c'è ora il problema di come eliminare l'eccesso delle fiale che riempiono i magazzini: smaltirli, o piazzarli in qualche paese africano?
Ti affideranno anche questo incarico? Potresti allora chiedere consiglio a qualche esponente del gruppo consultivo dell' OMS che ha il compito di elaborare le politiche globali e le strategie vaccinali, di indirizzare la ricerca, la tecnologia, lo sviluppo e la fornitura dei vaccini. I membri permanenti di questo gruppo sono 15. Non rivolgerti però a quei 7 che, si è saputo in questi giorni, sono nei libri-paga dell'industria farmaceutica. Il conflitto di interessi è diffuso in tutto il mondo.
Potresti approfittarne per chiedere il motivo per cui è stata cambiata la definizione di pandemia fra il primo ed il 9 maggio. Nella nuova definizione sono spariti i riferimenti a morbilità e mortalità elevate, presenti nella dizione precedente, e si parla solo di ‘ampia diffusione di un sottotipo di virus nuovo (che H1N1 non è, poiché gira in varie forme perlomeno dal 1918) contro il quale ci sono pochi o zero anticorpi’. Ciò rende indistinguibile una pandemia influenzale da una epidemia di influenza stagionale. In altre parole, rischieremo di essere in pandemia perenne (che pacchia per untorelli e venditori di pozioni e modelli matematici!)
La tua credibilità si è ridotta perché non ti hanno fatto dire che: ”I vaccini contenente l'adiuvante a base di squalene non sono sicuri.”
Le decine di milioni di dosi di vaccino con MF59 usate negli ultimi 30 anni a cui spesso si fa riferimento, riguardano la popolazione anziana.
Ma il funzionamento del sistema immunitario degli anziani non è paragonabile con quello dei bambini. Gli studi pubblicati sui vaccini contenenti MF59 nei bambini sono insufficienti, riguardano un numero limitato (solo 130 bimbi) e, testualmente affermano che “è necessario raccogliere più dati sulla reattogenicità e sicurezza dei vaccini antinfluenzali adiuvati con MF59 nei bambini” e che “occorrono ulteriori studi allargati sui vaccini antinfluenzali adiuvati con MF59 nei bambini, compresi studi sull’efficacia”. I vaccini contenenti questi adiuvanti non sono autorizzati negli USA, perché possano indurre malattie autoimmuni, secondo la Morgan Stanley Research Europe, Anche nel corso di un workshop dell’FDA e del National Institute of Health del 2008, Jesse L. Goodman Direttore del Center for Biologics Evaluation and Research dell’FDA ha denunciato “il numero molto limitato di studi con un adeguato numero di controlli, di follow-up attivi a lungo termine o nei bambini”....

Ti hanno fatto pubblicizzare anche la vaccinazione contro l'influenza stagionale, ma le prove della sua inefficacia sia nei bambini che negli anziani sono sempre più numerose. E' dimostrato che nei bambini fino ai 2 anni di età è pari a quella del placebo, cioè dell'acqua fresca. Non c'è motivo per proporlo ai bambini sani. Non si conosce ancora nemmeno la reale incidenza dell'influenza (numero di casi, ricoveri e morti) nelle varie età dell’infanzia, perché pare che solo il 10% delle varie sindromi respiratorie che possono colpire un bambino durante l'inverno siano causate davvero dal virus influenzale. Eppure ti hanno fatto proporre il vaccino come unico strumento per difendere la nostra salute.
Insomma Topo Gigio, “ma cosa mi hai detto mai?”
(Dott. Eugenio Serravalle, Pediatra)


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