mercoledì 29 settembre 2010

I cento luoghi di Matteo Renzi

Pubblico l'articolo apparso sul Corriere della Sera on line del 29 settembre. Indubbiamente a Firenze si respira un'aria politica nuova. Piaccia o non piaccia Renzi ha cambiato il rapporto tra politica e cittadini e l'iniziativa dei 100 luoghi è sicuramente un'esperienza sorprendente. Le persone hanno voglia di discutere della propria città, hanno idee e contributi da dare. Mancava soltanto qualcuno che li ascoltasse. Questa è la nuova politica. Non più basata su un'ideologia di fondo ma su un impegno sociale forte, con scelte che ci coinvolgono sugli stili e la qualità della vita, la cultura e la convivenza sociale. In altri termini amministrare la comunità in cui viviamo. Quanto è lontana Roma e le polemiche sterili di questi giorni. Meditate gente....... Ecco l'articolo.

Renzi e l'operazione «Cento luoghi»
Quasi un social network (ma dal vivo)
In diecimila all'iniziativa voluta dal sindaco di Firenze. «Un successo che non mi aspettavo»

FIRENZE – L’ubiquità non è uno dei doni di Matteo Renzi e dunque delle cento assemblee da lui volute e organizzate di notte in altrettanti luoghi della città, il sindaco di Firenze è riuscito ad essere presente solo a una, quella al parco della Cascine. Però qualche piccolo miracolo Renzi lo ha compiuto. Il primo: nei «Cento luoghi», l’evento lanciato per la prima volta da Palazzo Vecchio, sono arrivati 10.300 fiorentini, sfidando il maltempo, programmi tv e immergendosi in un mondo sconosciuto della politica. Il secondo: alla kermesse sono intervenuti anche due consiglieri dell’opposizione (Lega e Udc). Il terzo: politici di lunga carriera sono riusciti a trasformarsi in «amici della gente» capaci di offrire persino qualche spuntino. Alle cento assemblee, dalle 21.30 sino alle 23.30 con appendice finale a Palazzo Vecchio, hanno partecipato assessori e consiglieri comunali, funzionari, tecnici, esperti. Tutti impegnati a spiegare i progetti che da oggi in poi cambieranno la città e soprattutto a chiedere ai concittadini pareri, proposte, miglioramenti. Un esempio, unico e incredibile, di democrazia partecipativa. Che qualcuno con ironia ha paragonato ai soviet e alle parate propagandistiche della Cina di Mao, ma che in realtà ha centrato l’obiettivo somigliando più che al vetero-marxismo a una sorta di social network fuori da Internet nei veri luoghi della città.
CLIMA SQUISITAMENTE TOSCANO - «Un successo che non mi aspettavo neppure io – spiega il sindaco -. La gente è scesa in piazza, ha discusso di progetti grandi e piccoli, si è detta d’accordo, ha contestato, ha avanzato proposte vere che sono state raccolte e messe immediatamente su Internet e che saranno oggetto di nuovi approfondimenti». Il clima dell’evento? Squisitamente toscano. Discussioni serie, accesissime a volte e anche le solite battutacce fiorentine. Come quando una signora di 65 anni, accorsa alle Cascine, si è rivolta al sindaco-picconatore. E, ricordandosi le ultime uscite politiche contro il suo partito di vecchietti, ha esordito: «E io secondo lei sarei da rottamare?». Renzi si era raccomandato che le assemblee non fossero troppo seriose e burocratiche. «Accogliete i cittadini come veri amici, metteteli a loro agio», aveva suggerito. E così alcuni consiglieri e funzionari hanno persino preparato spuntini con assaggi e bevande. E la vice comandante dei vigili urbani, Antonella Manzione, ha preparato una torna al formaggio andata a ruba quasi subito. «E tutto questo è accaduto poche ore prima che la politica nazionale si manifestasse in Parlamento con le solite beghe personali – spiega Renzi – e scontri tra partiti che non rappresentano più il nostro mondo. A Firenze abbiamo dimostrato che nuove forme di rappresentanza sono possibili e che i cittadini possono essere coinvolti nelle scelte politiche in modo trasparente e dinamico».

Marco Gasperetti - Corriere della Sera

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