Bellissima accopiata: Guccini e Rumiz parlando del fiume, del suo andare dolce. Il fiume è come la vita: prima impetuoso, poi sempre più calmo via via che si avvicina alla foce.
"Attenti, dopo il curvone di Ficarolo e Stellata arriva l'ultimo affluente, il Panaro. L'ultimo, pensateci. Dopo tanto scorrere, il grande accumulo di acque finisce, prima che cominci la grande dispersione nei sei rami del Delta. Tra questi due grandi momenti, il Po diventa solo se stesso, un fiume senza bacino idrografico. Per soli sessanta chilometri. Dalla mia carta fatta a mano lo si vede benissimo. La Padania sembra lo scheletro di un grosso storione, scala uno a uno. Per quattro quinti si espande, con il Po che fa da colonna vertebrale e gli affluenti che vi convergono come spine (...)".
(Immagini tratte dal backstage del documentario di Alessandro Scillitani "Il risveglio del fiume segreto". Il dvd in edicola con Repubblica dal 12 settembre)
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