Qualche giorno fa ho letto su Repubblica un articolo su tale John Wood dal titolo "Ho detto no a Bill Gates per i poveri dell'Himalaya"; sottotitolo "un viaggio in Nepal gli ha cambiato la vita". Visto che sono appena rientrato dal Nepal e che proprio la condizione di povertà e miseria delle gente e forse la cosa che più mi ha colpito di quel paese - come ho scritto nei miei post di viaggio - sono andato subito a leggerlo.
John Wood racconta: "A soli 35 anni ero il numero due di Microsoft in Cina e in tutto l'Estremo oriente, il mercato decisivo. Avevo un lavoro splendidamente pagato, la carta di credito illimitata, prospettive di carriera senza limiti. Dopo anni di superlavoro senza sosta cercai vacanze estreme. Anche noi guerrieri invincibili di Bill Gates dovevamo rigenerarci. Arrivai a piedi a Bahundanda, un povero villaggio del Nepal. Lassù vicino al 'tetto del mondo' ebbi l'incontro che cambiò la mia vita".
Tornato a casa prende una decisione coraggiosa che gli ha cambiato la vita. Mollare tutto e dedicarsi ad aiutare i bambini del mondo, a dare loro una istruzione, la speranza in un futuro migliore. Fonda così Room to read che in pochi anni riesce a costruire 300 scuole, 4000 biblioteche, due milioni di libri per l'infanzia, 3000 programmi di aiuto. Insomma ha applicato le sue conoscenze di economia e marketing per aiutare i bambini poveri del mondo. Una goccia nel mare visto che nel mondo ci sono 115 milioni di bimbi che non hanno alcuna speranza di cominciare mai la scuola. Il Nepal è una nazione disastrata economicamente e socialmente. Riesce a non affondare del tutto grazie alle tante organizzazioni internazionali che vi operano, come Apeiron che ci ha ospitati. (le bolle, i palloncini e le matite comprate in Italia ci sembravano giochi così miseri nella loro semplicità, almeno secondo i nostri criteri, eppure sono bastati a suscitare l'entusiasmo e la gioia dei bambini della casa accoglienza dove siamo stati). Spesso queste nazioni hanno situazioni sociali e politiche disastrose, dittature, corruzione, scontri di piazza. In Nepal, paese ancora diviso in caste, c'è una guerra civile in atto ormai da 10 anni che ha provocato oltre 13000 morti. Dall'inizio dell'anno sono morte 104 persone (fonte Peace Reporter). A fine novembre sono previste le elezioni per la nuova assemblea costituente ma la tensione è altissima ed ancora non si sa se il Nepal diventerà una Repubblica o resterà al potere il Re. Insomma, come sempre succede, in queste situazioni chi ci va di mezzo è la popolazione, le fasce deboli, i bambini, i poveri. Penso che ai bambini del Nepal non servano soltanto i libri di Mr. Wood, anche se importantissimi, ma anche una pace stabile, un futuro dignitoso, un lavoro, una casa vera. Aiutamoli. I loro sguardi, i loro sorrisi ce lo chiedono. (foto scattate a Kathmandu nell'agosto 2007)
Bel post sono d'accordo nessuno parla dei mille conflitti sparsi per il mondo!
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