giovedì 22 novembre 2007

Esiste la libertà di informazione in Italia?

Ho parlato varie volte (clicca qui e qui) della libertà di informazione in Italia che fa acqua. Che siamo l'ultimo paese dell'Europa occidentale per quanto riguarda la libertà di informazione è un dato risaputo (guarda la classifica) sia per Freedom House che per Reportes sans frontiers. Nel rapporto 2006 di Freedom Press è possibile leggere: "Freedom of speech and of the press are constitutionally guaranteed. However, media freedom remained constrained in 2005 by the continued concentration of media power in the hands of Prime Minister Silvio Berlusconi, who controlled 90 percent of the country's broadcast media through his private media holdings and political power over the state television networks." Nel 2004 siamo passati, per Freedom House, dalla condizione di LIBERI a quella di PARZIALMENTE LIBERI. Il motivo? Semplice: "Status change explanation: Italy's rating moved downward from Free to Partly Free as a result of high media concentration and increased political pressures on media outlets..... As prime minister, he is able to exert influence over public-service broadcaster RAI as well, a conflict of interest that is one of the most flagrant in the world." Uno dei casi più clamorosi nel mondo!!! Questo dicevano 3 anni fa del conflitto di interessi di Berlusconi. Ma perchè solo ora ora tutti si meravigliano? L'Italia scopre di colpo il duopolio Rai-Mediaset? Grande indignazione!! Non sopporto l'ipocrisia perchè, forse, mia zia poteva ignorare tutto questo ma i Bertinotti, i Veltroni, i Petruccioli, i Gentiloni (!) e compagnia cantando no di sicuro. I casi Santori-Biagi il film della Guzzanti, W Zapatero.... ma l'Italia non impara mai niente dalla storia? Certo che se si nomina dirigente Rai la ex assistente personale di Berlusconi qualche cosa vorrà dire, o no? Comunque, incredibilmente Repubblica si è svegliata dal torpore degli ultimi anni ed ha fatto esplodere l'ennesimo scandalo (sono pronto a scommettere che tra qualche mese nessuno se ne ricorderà più) e mi è piaciuto il commento del direttore Ezio Mauro. Riporto qualche passaggio dell'articolo: Non si tratta, com'è evidente, soltanto di un caso di malcostume politico, di umiliazione professionale, di vergogna aziendale. E' la rivelazione di un metodo che mina alle fondamenta il mito imprenditoriale berlusconiano, perché sostituisce la complicità alla concorrenza, la sudditanza all'autonomia, la dipendenza al mercato. Il tutto in forma occulta, con la creazione di una vera e propria rete segreta che crea un "gioco di squadra" - come lo chiamano le telefonate intercettate - che ha un unico capitano, un unico referente e un unico beneficiario: Silvio Berlusconi..... In che Paese abbiamo vissuto? La politica - avversari e alleati di Berlusconi, tutti quanti defraudati da questa rete sotterranea costruita per portare acqua ad un mulino solo - è consapevole della gravità di queste rivelazioni, che dovrebbero spingerla ad approvare una seria legge sul conflitto d'interessi nel giro di tre giorni? E il Cavaliere, quando sarà sceso dal predellino di San Babila dove le sue televisioni lo hanno inquadrato in abbondanza, vorrà spiegare che mandato avevano i suoi uomini (spesso suoi assistenti personali) mandati ad occupare posizioni-chiave in Rai e Mediaset, se i risultati documentali sono questi? La realtà è che in questo Paese ha operato e probabilmente sta operando da anni una vera e propria intelligence privata dell'informazione che non ha uguali in Occidente..." Beh meglio tardi che mai!

Nessun commento:

Posta un commento