mercoledì 14 novembre 2007

La lotta al lavoro nero ed agli infortuni sul lavoro (ma solo oltre il 20%)

Quando ho letto delle novità introdotte dalla legge 123 del 2007 in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro sono sobbalzato ma lì per lì ho pensato di aver letto male. Poi mi è capitato di leggere una lunga digressione giuridica su un sito (Edilio.it in collaborazione con Ambiente&Sicurezza del Sole 24 ore) e mi sono reso conto che non avevo capito male!! Purtroppo. Il fatto: la legge n. 123/ 2007 dà la possibilità al personale ispettivo del Ministero del Lavoro di sospendere un’attività imprenditoriale qualora riscontri:
1) l’impiego di personale non risultante dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori regolarmente occupati;
2) reiterate violazioni della disciplina in materia di superamento dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale, di cui agli artt. 4, 7 e 9, decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66;
3) gravi e reiterate violazioni della disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
Mi sarei aspettato indignazione o almeno una richiesta di spiegazioni sul significato del 20%. Vuol forse dire che c'è una moratoria alla sicurezza e sfruttamento del lavoro nero nelle misura del 19,9% stabilita per legge? E' una cosa moralmente giusta? Trova giustificazioni sociali, economiche, politiche? E' condivisa dai sindacati e dai lavoratori?
Pensate che il dibattito sia su questo? nemmeno per idea. Come sempre succede in Italia si scrivono leggi rabberciate sull'onda di una commozione od urgenza contingente e poi ci si diverte a demolirle a colpi di interpretazioni giurisprudenziali, sentenze, circolari interpretative, analisi della punteggiatura,;:.! Lo spirito della legge non conta. E' molto più importante l'analisi della punteggiatura. Siamo fatti così. E quindi, come dicevo, non conta capire che cavolo è questo 20% che invece a me incuriosisce moltissimo. Vi riporto qualche perla tratta dall'articolo:
"Senza contare, poi, che con l’art. 5, legge n. 123/2007, è stato riproposta anche un’altra delicata questione di legittimità costituzionale già sollevata alla nascita dell’art. 36-bis; infatti, entrambe le norme prevedono, tra le condizioni di sospensione, la presenza di lavoratori in nero in misura superiore o pari al 20% del totale dei lavoratori regolarmente occupati, penalizzando palesemente le microimprese in quanto, per esempio, paradossalmente, l’impresa con due soli lavoratori di cui uno non regolarmente assunto rischia la sospensione, mentre quella con cento lavoratori regolarmente assunti e diciannove in nero no, in contrasto con l’art. 3...... Per queste ragioni, tenuto conto anche dei possibili effetti devastanti che lo strumento potrebbe avere sulla stessa sopravvivenza dell’impresa, il Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale è intervenuto immediatamente con la circolare 22 agosto 2007, prot. n. 10797, «Legge 3 agosto 2003 “Misure in tema di salute e sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia” - provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale - prime istruzioni operative al personale ispettivo». Purtroppo, bisogna premettere fin da ora che questo provvedimento ha dissipato ben pochi dubbi anzi, al contrario, ha fatto nascere nuove zone d’ombra e un intervento da parte dei vertici politici del Ministero del Lavoro, con il comunicato 23 agosto 2007, che potrebbe diventare, tuttavia, un precedente pericoloso...."
Sicuramente possiamo dire che il Governo ha intrapreso una lotta decisa allo sfruttamento del lavoro nero ed al problema enorme della sicurezza sui luoghi di lavoro.

1 commento:

  1. Spero faccia piacere a tutti se mi permetto di segnalare un iniziativa veramente interessante dedicata al mondo della Sicurezza sul Lavoro, della Tutela Ambientale, della Qualità, della Privacy e dell’Etica.
    Visitate il sito www.si-web.it e fatemi sapere le vs. osservazioni.

    Grazie

    Gianluca

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