sabato 3 maggio 2008

Viaggio in Tibet

Il viaggio in Tibet dello scorso anno è stato per noi una esperienza bellissima ed indimenticabile. Bella per gli occhi ma anche per la mente ed il cuore. Abbiamo visto e capito tante cose riguardo alle condizioni di vita, ai diritti umani, alla presenza (invasione) cinese, alle distruzioni ed alla miseria che pervade il Tibet. Avevamo anche pensato che il 2008 sarebbe stato un anno difficile per il Tibet. All'inizio di agosto, due settimane prima della nostra partenza, la Cina aveva chiuso per qualche giorno la frontiera tra Nepal e Tibet, l'unico varco verso sud percorribile via terra. Fino a pochi giorni prima della partenza non sapevamo se l'ambasciata cinese di Kathmandu ci avrebbero concesso il visto. Era successo, semplicemente, che degli "attivisti" avevano srotolato uno striscione Free- Tibet sulla muraglia cinese. E c'eravamo detti "ti immagini cosa succederà il prossimo anno con le olimpiadi". In qualche modo avevamo intuito cosa poteva succedere. Ma vedere i disordini, le macchine incendiate sul Barkhor davanti al Jokang, la gente inferocita, le notizie sui morti, gli arresti, i pestaggi ai monaci....... beh è un'altra cosa. E' una cosa che fa male. Il Tibet per noi è così vicino, i ricordi così vivi, i volti delle persone, il sorriso della nostra guida... Ora ci chiediamo se, alle persone che abbiamo conosciuto, è successo qualcosa, se sono ancora in vita. Ci chiediamo quale futuro si possono immaginare per e per i propri figli. Un popolo, una persona, senza futuro è un entità morta. E' un fiume senza acqua.... è un monastero senza monaci.PS - La spedizione che porterà la fiamma olimpica in cima all'Everst è già pronta, stanno aspettando soltanto le condizione meteo favorevoli. Tutta la zona è isolata, nessuno può avvicinarsi, nè tibetani, nè occidentali. Cosa starà REALMENTE succedendo?
(@Archetto 2007, riproduzione vietata)

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