martedì 3 giugno 2008

La morte di Italia.it


Una delle ultime grandi bufale del governo italiano è stato il mitico portale Italia.it. Pubblicato in pompa magna con sfoggio di parole e immagini (riguarda lo storico video in inglese di Rutelli) è improvvisamente scomparso dalla rete.
In altri termini: faceva talmente schifo che lo hanno oscurato definitivamente. Chiuso a gennaio. Niente annunci questa volta, niente messaggi del Ministro, niente spiegazioni (ed infatti io me ne sono accorto per caso solo ora). Dai 45 ai 58 milioni di euro stanziati che si sono dissolti magicamente (nemmeno sulla cifra spesa c'è chiarezza). Qualcuno risponderà di questo incredibile spreco di denaro pubblico? Tutti parlano di crisi delle famiglie, di manovre finanziarie dure, di carenza di risorse eppure sono stati capaci di spendere decine di milioni di euro per un sito (cifra già clamorosa di suo) che oltretutto non funziona!! Un logo, il cetriolone, che ha suscitato l'ilarità di tutti e che ha fruttato 100.000 euro all'inventore. Prodi si era espresso in maniera entusiastica: "sentivo fortemente la necessità di avere questo punto grafico che potesse riprodurre, e accompagnarsi, al segno dell'Italia." Un cetriolo?
E poi i contenuti. Quando è stato messo on line mi sono fatto un giro e, tralasciando l'incredibile lentezza, ho guardato cosa si diceva su Firenze. Ho così scoperto che il Viale dei Colli serpeggia sulla collina di Fiesole (è dall'altro lato), che il Piazzale Michelangelo è abbellito da statue in bronzo (sic), che la strada dell'alta moda è Via Vecchereccia (invece di Via Tornabuoni)e che la ribollita è una zuppa di carne (piatto povero con cavolo nero ed altre verdure). Insomma un disastro: fatto male, pieno di errori, graficamente discutibile, inutile doppione dei siti già esistenti, lento e costoso. Chiuderlo è stato un atto di coraggio. O di vergogna. Un ennesimo esempio dell'arretratezza tecnologica del nostro paese.

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