Martedi sera ero al Forte Belvedere a sentire un concerto jazz. Ci siamo sdraiati sul prato del forte guardando le stelle ed ascoltando le note dolci e struggenti di Maccianti. Poi siamo andati via. C'era un gran casino ed abbiamo commentato che tutto, come sempre qui da noi, è lasciato all'autogestione delle persone. Via San Leonardo era bloccata dalle macchine parcheggiate sui marciapiedi ma di vigili o polizia nemmeno l'ombra. Ed abbiamo detto "ma se deve passare un'ambulanza come fa?" Mezz'ora dopo Veronica è volata di sotto da un bastione ed è morta. E' una tragedia e ci colpisce ancora di più conoscere perfettamente il posto e l'essere stati lì fino a pochi minuti prima. Il Forte Belvedere è stato chiuso ed è stata annullata tutta la programmazione estiva. Pare che Veronica abbia scavalcato un parapetto pensando di trovare un prato ed invece c'era il vuoto. Brutta fine, una tragedia.
Firenze ora si sta dividendo tra chi dice che il Forte è una "trappola mortale" e chi dice che è sicuro, che basterebbe rispettare le regole e non scavalcare i parapetti. A me viene da fare una riflessione. Come sempre siamo trattati come dei bambini un po' discoli che giocano e fanno quello che credono fino a quando qualcuno non si fa male. Allora ci viene tolto il balocco e veniamo messi in castigo; "basta bambini, non si gioca più, ora tutti a casa propria". Prima nessun controllo, ognuno fa come gli pare. Poi subito inchieste, frasi importanti, dichiarazioni. Non si può parlare di fatalità, distrazione, incidente, dobbiamo trovare i colpevoli. Sicuramente ci andrà di mezzo la cooperativa di camerunesi addetta alla sorveglianza! Ancora più sicuramente ci andremo di mezzo tutti noi, bambini dispettosi che ci buttiamo dai bastioni.
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