sabato 17 marzo 2012

I sorprendenti fili di Gloria Campriani: Nuove Tessiture Sociali allo Studio A di Firenze

NUOVE TESSITURE SOCIALI
Opere di Gloria Campriani
a cura di Fabio Ramelli
Studio A – Viale Talenti 63, Firenze
24 marzo 2012 ore 17.00

Sabato 24 marzo lo Studio A di Fabio Ramelli ospita le opere di Gloria Campriani con il progetto “Nuove tessiture sociali”. L’artista certaldese è molto nota per la sua personalissima ricerca che l’ha portata ad affermarsi come una delle figure più interessanti dell’attuale panorama artistico.
Il filo è il punto di partenza di Gloria. In lei la materia prevale sullo strumento. L’artista, infatti, non prevede l’utilizzo di alcun strumento tecnico eccetto l’uso delle mani al fine di realizzare trame. Questa corrente artistica, chiamata Fiber Art, prende in considerazione tutti i componenti tessili che si tengono insieme per contrasto, per nodo o per intreccio, formando da soli un tessuto, una rete, una treccia, una falda oppure un groviglio senza ricorrere a giunti, adesivi, colle o saldature.
I materiali ricorrenti, nelle sue opere, sono sughero, corteccia o tronco di albero per mettere in evidenza il rapporto fondamentale con la natura. L’elemento, imprigionato all’interno della tela, diventa protagonista della “scena”, insieme al filo, che lega e permette la sua esibizione. Alcune volte, la fibra non viene rispettata nella sua struttura, ma lavorata per ottenere un aspetto emotivamente connotato. Il filo viene lavorato in modo da non permettere l’immediato riconoscimento. Utilizzato come strumento di espressione, ha lo scopo di soddisfare i bisogni più concettuali dell’artista che si preoccupa del materiale solo quando non risponde alle sue esigenze. L’artista si avvale dell’intervento pittorico con colori acrilici e stucco ad acqua con cui lega, fissa e sfuma. La capacità di assorbimento dei diversi tipi di filato le permette di ottenere vari spessori e nuove prospettive che corrispondono alla sua continua ricerca di movimento all’interno dell’opera.
Alla fine il risultato è sorprendente. L’espressione artistica diventa un mezzo per parlare della sofferenza psicologica dei nostri tempi, del precario rapporto con la natura, della necessaria trasformazione sociale e dell’esaltazione all’unione nel significato di amore attraverso l’utilizzo di fili che si uniscono, si avvolgono, si intrecciano e si legano fra di loro. L’interpretazione di una tessitura di rapporti sociali. Un tessuto sociale costruito da fili e dai loro legami intrecciati. Un messaggio spirituale che esprime un significativo desiderio di rinascita dalle difficoltà del nostro tempo.

In una società appesa a un filo che vive sul filo del rasoio nuove tessiture di rapporti sociali si affacciano con il tentativo di costruire trame rigenerando tessuti. Nodi che danno del filo da torcere limitano come filo spinato il passaggio per un nuovo sviluppo.
Il processo di trasformazione è in atto. Il suo percorso fisiologico mette in evidenza i “veri” bisogni umani che indicano nuove strade da percorrere che guardano a nuovi orizzonti. Adottare un nuovo metodo di ragionamento capovolgendo il nostro modo di pensare è un filo di speranza per le nuove società. (Gloria Campriani)

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