giovedì 13 dicembre 2007

Dalai Lama al summit dei premi Nobel

Rilancio la notizia dell'ANSA ignorata da quasi tutti i giornali o pubblicata in maniera diversa. Provate a guardare Repubblica.it o Corriere della Sera. La Nazione guardatela solo se vi interessano le tette, del Dalai Lama oggi non c'è traccia.
DALAI LAMA A MONTECITORIO: AIUTO SUL TIBET
ROMA - "Ci appelliamo a voi, aiutateci". E' l'appello lanciato oggi a Montecitorio nella Sala della Lupa dal Dalai Lama, davanti al presidente della Camera Fausto Bertinotti e ai deputati presenti. Il leader spirituale tibetano ha chiesto ai parlamentari italiani un "sostegno morale, pratico e concreto" per aiutare la popolazione del Tibet a vedere riconosciuti i diritti che le spettano e che pure sono sanciti dalla Costituzione cinese. Dopo timide aperture da parte del governo cinese degli anni precedenti, il Dalai Lama ha infatti riferito che ora per la dirigenza cinese "non c'é una questione tibetana". Tenzin Gyatso ha puntualizzato che il Tibet non vuole l'indipendenza dalla Cina ma solo il riconoscimento dei propri diritti e la preservazione del suo patrimonio culturale."Le cose non cambieranno solo attraverso le belle parole o con documenti redatti con eleganza. Perché le cose possano cambiare ci vuole la nostra azione. Un'azione di compassione". Così il Dalai lama ha aperto in Campidoglio il suo intervento all'VIII Summit dei Premi Nobel per la pace. Il leader spirituale tibetano ha espresso a questo proposito "gratitudine ed apprezzamento" per George Clooney e Don Cheadle ai quali è stato conferito oggi il 'Peace Summit Award' per il loro impegno concreto a favore della popolazione del Darfur. Secondo il Dalai lama, infatti, sono "ingiuste" le disuguaglianze esistenti tra il nord ed il sud del mondo: "Viviamo tutti sullo stesso pianeta, ma da una parte c'é abbondanza e spreco, mentre dall'altra parte le persone muoiono di fame e ci sono uccisioni di massa. Tutto ciò è molto triste. Voi due - si è rivolto Tenzin Gyatso ai due attori - siete stati capaci di agire. Ed è l'azione che porta un contributo decisivo alla soluzione dei problemi". In questo senso, è stato l'appello dei Dalai lama, "abbiamo bisogno di più atti di compassione. Abbiamo bisogno di volontà e determinazione accompagnati da un atteggiamento ottimista". Perché, è stato il suo ragionamento, "io non penso che la natura umana sia negativa", così come sembra dalle notizie che vengono trasmesse quotidianamente dai media: "Esistono i cattivi, certo - ha osservato -. Esiste il male. Ma la maggioranza dei sei miliardi di persone che abitano il pianeta, sono persone capaci di compassione, gentilezza e mitezza"

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