giovedì 13 dicembre 2007

Pole l'Italia salvarsi? S'apre il dibattito.

Oggi il New York Times si occupa dell'Italia con un bel servizio, foto e video (guarda il video su Beppe Grillo). Una cronaca obiettiva, ben fatta, documentata, secondo gli schemi del giornalismo d'oltreoceano. Quello che ne viene fuori rispecchia ciò che l'Italia è....... sconfortante!! L'ITALIA STA AFFONDANDO!! Eppure l'inizio dell'articolo non sarebbe male, ti viene quasi da inorgoglirti: "All the world loves Italy because it is old but still glamorous. Because it eats and drinks well but is rarely fat or drunk. Because it is the place in a hyper-regulated Europe where people still debate with perfect intelligence what, really, the red in a stoplight might mean." Tutto il mondo ama l'Italia, siamo belli e mangiamo e beviamo meravigliosamente. Però in questi giorni la nostra parola chiave è "malessere". Il nostro è un paese in crisi a bassa tecnologia: "Italy’s low-tech way of life may enthrall tourists, but Internet use and commerce here are among the lowest in Europe, as are wages, foreign investment and growth. Pensions, public debt and the cost of government are among the highest." (Il modello di vita low-tech può ammaliare i turisti, ma l’utilizzo di Internet e del commercio elettronico sono tra i più bassi di Europa, così come gli stipendi, gli investimenti dall’estero e la crescita. Le pensioni, il debito pubblico e il costo dell’amministrazione pubblica sono invece tra i più alti.) Sigh. E non è finita, l'affondo è spietato. "Bureaucracy and unclear rules kept United States investment in Italy in 2004 to $16.9 billion. The figure for Spain was $49.3 billion." (La burocrazia e regole poco chiare hanno portato gli investimenti USA in Italia a soli 16,9 miliardi di dollari nel 2004 mentre in Spagna erano 49,3 miliardi.). L'inchiesta è veramente ben fatta. Parla dei "bamboccioni" e della fuga di cervelli (Doubt clouds the family itself: 70 percent of Italians between 20 and 30 still live at home, condemning the young to an extended and underproductive adolescence. Many of the brightest, like the poorest a century ago, leave Italy.). Cita Beppe Grillo ed il V-Day, i 24 parlamentari condannati in via definitiva, i libri "La Casta" e "Gomorra", Berlusconi, Prodi e Fini. Il livello di felicità è il più basso dell'Europa occidentale, le nascite idem. Ma la cosa più drammatica la dice un blogger, Mario Adinolfi: “In every country young people hope. Here in Italy there is no hope anymore. Your mom keeps you home nice and softly, and you stay there and you don’t fight. And if you don’t fight, it is impossible to take power from anybody.”
Ci salverà il mady in Italy? Classe, estro, creatività e buon gusto saranno sufficienti? Nessuno può dirlo. Imitando un Benigni d'annata: "Pole l'Italia salvarsi? S'apre il dibattito!" Ovviamente un quadro così disastroso aveva bisogno di un raggio di sole. L'articolo si conclude con una speranza nelle nuove generazioni: "Some argue that the younger generation is another key, if not now then when those in power die. They are educated, they are well traveled and, as Beppe Grillo does when he is attracting his masses, they use the Internet." E poi il gran finale: "I can see all that, but there is nothing I can do to change it," said Beppe Severnigni, a columnist for Corriere della Sera. But, he said, “to change your ways means changing your individual ways: refusing certain compromises, to start paying your taxes, don’t ask for favors when you are looking for a job, not to cheat when your child is trying to reach admission to university.” “That’s the tricky part,” he said. “We have reached a point where hoping for some kind of white knight coming in saying, ‘We’ll sort you out,’ is over. We Italians have our destiny in our hands more than ever before,” he said. Mai come prima noi italiani abbiamo il nostro destino nelle nostre mani!! BRAVI, bell'articolo.
Alcune riflessioni le ho fatte quando ho visto le persone che firmavano ai banchetti di Berlusconi, quando ho saputo che mio zio ed i suoi amici (età media 70 anni) si erano precipitati a firmare. E' di colpo ho avuto chiara una cosa. L'Italia non la cambieranno certo loro e le loro firme. Anzi è grazie a queste persone, alla mentalità, al modo di comportarsi e di vivere che siamo ridotti a questo. Sono proprio loro che dobbiamo ringraziare....... a pedate nel culo!! Ci vuole un cambio generazionale. Ci vorrebbe un cambio di mentalità. La vedo dura, molto dura.

2 commenti:

  1. NOI ITALIANI SIAMO RINCUORATI DALLE BELLE PAROLE DEL NOSTRO PRESIDENTE:
    "Scommettete sull'Italia, sulla nostra tradizione e il nostro spirito animale". Replica dotta e colorita al tempo stesso da parte di Giorgio Napolitano al New York Times, che stamani in prima pagina dedica un lungo articolo al malessere italiano.

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  2. Riposta di Grillo: "Napolitano ha detto che questa non è l'italia di Grillo. Meno male, mi ha tolto un peso, e ha ragione perché questa è l'Italia di Napolitano".

    (Ragazzi il dibattito langue, che abbia ragione Nelli quando dice che se nel suo blog parla di ristoranti e locali riceve 50 commenti, se tocca argomenti più "impegnati" ne ha 2/3. E' il segno di questa italia?)

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