lunedì 10 dicembre 2007

FREE TIBET

Beppe Grillo chiede il ns aiuto ed io sono subito pronto. Ecco il suo post sul Tibet.
Il Dalai Lama mi ha onorato di un incontro privato a Milano. Il Papa non ha voluto riceverlo, il presidente Napolitano neppure, Prodi è dato per disperso e il dalai-lema non lo vuole alla Farnesina. Camera e Senato non hanno ritenuto di doverlo ospitare ufficialmente. La Moratti ha deciso di usare prudenza, lo vedrà, ma insieme ad altri premi Nobel per non dare troppo nell’occhio. Dicono che si vestirà da monaca di clausura per non farsi riconoscere. Solo Formigoni, onore al merito, lo vedrà in via ufficiale. Siamo al trionfo della viltà. Il Dalai Lama è anche premio Nobel per la pace, oltre che guida spirituale dei buddisti tibetani e massima autorità temporale del Tibet. Quando la Cina era solo comunista il Dalai Lama veniva ricevuto da tutti, ora che la Cina è ipercapitalista il Dalai Lama è oscurato. Il dio denaro è la più forte tra le divinità italiane. Templi in suo onore sono presenti al centro di tutte le città, sono le nuove chiese: le banche, le assicurazioni. Uno degli uomini più importanti del mondo è trattato come un cane in Chiesa. La Confindustria è salva, l’Italia un po’ meno. Che differenza c’è tra la democrazia cinese e la nostra? Una sola, da loro la pena di morte è esplicita, ti sparano. Da noi ti isolano, ti diffamano, ti trasferiscono. Solo se è necessario ti ammazzano. E’ una dittatura buona. L’omicidio è solo l’ultima risorsa. Il Dalai Lama in Cina è cancellato dalla Rete, se inserisci il suo nome sui motori di ricerca non lo trovi, in Italia questo non è ancora possibile. E la Rete parla di lui, mentre gli altri media minimizzano, tagliano, disinformano.Il Dalai Lama mi ha regalato una sciarpa bianca, gli ho promesso che sarò per lui il Richard Gere italiano per la liberazione del Tibet. L’ho visto un po’ perplesso forse perchè sono più bello di Richard. Il blog farà il possibile per dare informazioni sul Tibet. Per un Tibet libero. Conto sul vostro aiuto.
Quante cose avrei da dire sul Tibet. Però il pensiero va per l'ennesima volta al nostro triste paese. Alla nostra religione intollerante. Nonostante i recenti esempi di Stati Uniti e Germania, qui da noi, davanti ad un personaggio come il Dalai Lama, tutti si sono defilati. Che vergogna! Che tristezza!

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