domenica 16 dicembre 2007

Ed ora mi mangio uno yogurt sano e nutriente (alla diossina)

Incuriosito da alcuni vaghi accenni visti qua e là ho aperto google ed ho inserito la parola GUAR GUM. Provate anche voi. Vediamo di ricapitolare e partiamo da un sito istituzionale come EuroPass. Il titolo promette bene: "Diossina, stop Danone scatta l'allarme Uè" (è proprio scritto così). L'articolo è molto lungo. Lo condenso un pò: " Dossina nello yogurt. La nuova crisi alimentare che si prepara ad agitare i sonni di consumatori e autorità europee, si è manifestata con un caso clamoroso che, purtroppo, è solo la punta di un iceberg dalle dimensioni molto più vaste..... È il 22 agosto e in Romania l'azienda interrompe bruscamente l'intera produzione di yogurt alla frutta. La notizia fa il giro del mondo e a colpire sono le motivazioni di un provvedimento che ha pochi precedenti: sospetta contaminazione da diossina.... Da quello che II Salvagente ha ricostruito, infatti, emerge che la pericolosa sostanza - provatamente cancerogena - ha raggiunto un'enorme quantità di prodotti di vario tipo, per un tempo lunghissimo: almeno due anni. Oltre allo yogurt, a partire dal 2006, potrebbero essere inquinati, anche in Italia, numerosi gelati industriali, dolciumi preconfezionati, vari prodotti surgelati, condimenti come il ketchup e la maionese, alcune carni, ma soprattutto, in quantità ancora più elevate, alimenti per diabetici, senza glutine e dimagranti. Le diossine sono estremamente pericolose: oltre al cancro, provocano una lunga serie di danni, soprattutto al sistema riproduttivo.... La Commissione europea, lo scorso 25 luglio, dopo la scoperta di una grande quantità di diossine, pentaclorofenolo e furano in un prodotto alimentare - probabilmente yogurt - in Germania, durante un controllo casuale.... scopre che la contaminazione è dovuta a un additivo addensante, il guar gum (farina di guar), distribuito in esclusiva, in tutta Europa, da Unipektin, un'azienda svizzera. Per ogni grammo di guar gum, ci sono 406 picogrammi di diossina il massimo consentito dalla Commissione europea, varia da 1 a 6 picogrammi, in relazione al tipo di prodotto.... Unipektin, che importa il guar gum direttamente dall'India (l'8O per cento della produzione mondiale di guar è indiana), divulga comunicati inquietanti. Dal 30 luglio, l'azienda sostiene che i prodotti contaminati sono "esemplari isolati, con un preciso numero di identificazione''. Ma il 3 agosto, non sa ancora quantificare il guar tossico. Il 7 agosto, il produttore indiano indicato come responsabile dell'incidente, India Glycols, pubblica un comunicato di "chiarimenti": "Riforniamo Unipektin da due anni. Le misure di sicurezza non prevedono accertamenti per le diossine. Unipektin non ha dichiarato quali sono i numeri di lotto contaminati. Non è escluso che la contaminazione sia avvenuta all'interno dei loro stabilimenti". Subito dopo, la grande azienda chimica indiana, che produce ogni anno 10 miliardi di tonnellate di pro dotti a base di guar, entra in silenzio stampa e il sito internet viene oscurato.... campioni di tutti gli stock ricevuti da India Glycols a partire dal 2006 vengono fatti analizzate dal laboratorio Eurofin Analytik, ad Amburgo. Che il 10 agosto fornisce un responso. Terribile: anche per i prodotti importati in passato, "i test rivelano una presenza massiccia di pentaclorofenolo", la sostanza che veicola per le diossine. Da allora, l'allarme assume dimensioni sempre più preoccupanti. Unipektin ordina numerose analisi: da un test all'altro, l'azienda si ritrova in un mare di diossina, senza riuscire a vederne la fine: "In base agli ultimi dati raccolti - si legge in un comunicato del 21 agosto - dobbiamo presumere che la contaminazione di guar gum non sia un incidente isolato. Fa parte di una contaminazione sistematica. I primi risultati rivelano che tutte le spedizioni da India Glycols a Unipektin presentano tracce di contaminazione, anche se con diversi gradi di concentrazione. Nessuna delle importazioni rispetta il limite massimo previsto dalla legge".
Dal sito Il Salvagente, autori della bella inchiesta uscita a fine agosto, in un aggiornamento dei primi di ottobre, scopro che l'allarme guar gum quatto quatto è arrivato in Italia. Solo che non ce ne siamo accorti. "Il guar gum incriminato è arrivato anche in Italia: lo rivela il dirigente di un grande laboratorio di analisi, e lo conferma il ministero della Salute. Un carico contaminato, inoltre, è approdato a giugno nel porto di Genova. E’ già stato distribuito alle aziende alimentari, tranne una parte, sottoposta ad analisi... I consumatori, come al solito, vengono lasciati all’oscuro. Nel resto d’Europa, invece, il meccanismo di salvaguardia è scattato subito, e l’opinione pubblica ha percepito immediatamente l’emergenza. Fin dai primi giorni di agosto, le principali multinazionali si sono attivate per rintracciare l’additivo a rischio, ritirando i prodotti dai supermercati. Dalla Spagna all’Ungheria, dalla Svizzera alla Finlandia, la sirena d’allarme ha suonato con forza, anche sui giornali. Il ministero della Salute ungherese, ad esempio, per precauzione ha ordinato il sequestro di una quarantina di marchi, coinvolgendo alcuni nomi celebri: Danone, Coca Cola, Ceres… In Romania, una filiale del gruppo Danone ha interrotto la produzione di yogurt alla frutta (che in seguito, però, è stato giudicato esente da rischi). In Italia, invece, le informazioni arrivano col contagocce: tutto succede al riparo dai riflettori. Il ministero ha diramato due circolari: la prima, diffusa il 14 agosto e destinata a Fedechimica e Federalimentare, era un generico invito a effettuare controlli. La seconda, datata 30 agosto e rivolta anche ai farmacisti, agli erboristi, e in genere ai commercianti e agli artigiani, ribadisce e sottolinea l’allarme, ha un tono più perentorio, e introduce un nuovo elemento di inquietudine: alcuni prodotti – cibi dietetici e integratori alimentari - sono più a rischio di altri. Infatti, negli yogurt e nei gelati, la percentuale di guar è relativamente bassa. Il pericolo per la salute, quindi, è legato soprattutto all’assunzione per un tempo prolungato, attraverso un’ampia varietà di prodotti. Ma in commercio, fra gli scaffali dedicati al “benessere”, si trovano pasticche, bevande, integratori dietetici, che sono addirittura a base di guar. Il carico di diossina potrebbe essere impressionante.
Io sono rimasto senza parole. Importiamo troiai dal terzo mondo e nemmeno vengono analizzati? Per due anni? I responsabili sono stati arrestati? Le ditte sono sotto processo? Ci siamo forse incazzati?......... E' così difficile immaginare un'Europa che tuteli i cittadini e non le grandi aziende? Possibile che NOI non contiamo niente?

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