giovedì 12 giugno 2008

Di noi cosa ne sarà?

Come ci si sente in punto di morte? Una morte per malattia, lenta ma sempre troppo veloce, che ti lascia il tempo di pensare "oddio sto morendo". Non essere più. Chiudere gli occhi per sempre. Sarà possibile riuscire a chiuderli anche solo per riposare un quarto d'ora? Guardarsi intorno. Vedere il proprio figlio appena nato. Pensare che non è giusto a quarant'anni, non così. Rabbia? Odio? Infinita tristezza? Dolore? Quando tutto avviene così in fretta non c'è nemmeno il tempo di soffrire. Di sviluppare quella corazza che hanno le persone che si portano dietro anni di malattia, quella che ti fa dire che quando starai meglio farai un lungo viaggio..... serve a qualcosa vivere, amare, ruttare, al limite scopare (citazione gucciniana)? Anche se tutto questo accade ad una persona ora lontana, mi fa riflettere sulla vita. Su come impieghiamo male il nostro tempo così prezioso, su quanti errori facciamo. A come la cultura dell'avere ci abbia fatto dimenticare ciò che realmente conta e rimarrà di noi: ESSERE. Di noi cosa ne sarà?

(Loreena McKennitt: Beneath the Prhygian sky)

3 commenti:

  1. Dipende da noi cosa ne sarà... Scegliere di essere e sperare di avere abbastanza tempo per riflettere e godere della vita....difficile ma possibile.

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  2. ...come this prayer for mother earth.....

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