sabato 5 novembre 2011

Mondadori presenta l'opera omnia su Terzani

"L'arte, quella vera, quella che viene dall'anima, è così importante nella nostra vita. L'arte ci consola, ci solleva, l'arte ci orienta. L'arte ci cura. Noi non siamo solo quello che mangiamo e l'aria che respiriamo. Siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci hanno addormentato da bambini, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato e le emozioni che un quadro, una statua, una poesia ci hanno dato." (Tiziano Terzani dal libro "La fine è il mio inizio")
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Mercoledì 2 novembre è stata presentata una nuova iniziativa editoriale della Mondadori incentrata su Tiziano terzano. Nel salone del Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, alla presenza del sindaco Matteo Renzi e di Angela Terzani Staude si è svolta la presentazione dei Meridiani Mondadori, due volumi che raccolgono le opere del giornalista e scrittore Tiziano Terzani. Il primo volume presenta tutte le opere di Terzani da lui pubblicati in italia, dal 1966 al 1992. L'opera si apre con una carrellata di articoli apparsi fra il 1966 e il 1970 su l'"astrolabio", prima che il giornalismo diventasse per Terzani professione e missione. Ai due libri sul Vietnam, "Pelle di leopardo" e "Diario vietnamita di un corrispondente di guerra 1972 - 1973" (1973) e "Giai Phong! La liberazione di Saigon" (1976), seguono "La porta proibita" (1985), pubblicato contemporaneamente anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dove parla del suo lungo soggiorno in Cina, conclusosi con l'arresto per "attività controrivoluzionaria" e l'espulsione, e "Buona notte signor Lenin", importante testimonianza del crollo dell'impero sovietico, un libro che fu selezionato per il Thomas Cook Award, il premio inglese per la letteratura di viaggio. Il secondo volume si compone di quattro testi tra i quali "Un indovino mi disse" che è forse il suo libro più “popolare” ed “esistenziale”, uno dei libri più belli che ho letto, forse quello più "popolare" ed "esistenziale", quello in cui il cronista vigile e attento sceglie di dare ascolto a una profezia e la trasforma in un'occasione per guardare il mondo da un'altra prospettiva. In "Asia" (1998), una ricchissima raccolta di articoli che da metà anni '80 a metà anni '90 abbracciano la storia di un continente raccontata con la voce "orientale", esente da ogni stereotipo, del grande reporter. "Lettere contro la guerra" (2002), la prima tappa del suo "pellegrinaggio di pace": dopo l'11 settembre 2001, Terzani ha infatti ritenuto di non poter più tacere di fronte alla barbarie, all'intolleranza, all'ipocrisia, e ha affermato con forza che "la non-violenza è l'unica chance che l'umanità ha". Infine "Un altro giro di giostra" (2004), ancora un viaggio, ma questa volta interiore, spirituale: quello alla ricerca di una cura per un "male incurabile", che per l'ennesima e ultima volta diventa per Terzani occasione di riflessione sull'esistenza.
Riporto un bell'articolo che ho letto sul sito Sapere
  "Vivo ora, qui, con la sensazione che l'universo è straordinario, che niente ci succede per caso e che la vita è una continua scoperta". Parole limpide e dirette: è quasi un lascito quello che Tiziano Terzani regala ai suoi lettori con ‘Un altro giro di giostra’, ultimo romanzo pubblicato dall’autore quando era ancora in vita. Il 28 Luglio del 2004 Tiziano Terzani lascia un immenso vuoto letterario, giornalistico e soprattutto umano: a spegnersi è una voce fuori dal coro, ma universalmente condivisa e apprezzata. Quella di Terzani è stata una vita intensamente vissuta, la cui testimonianza si ritrova nei molti i pensieri, reportage e romanzi con i quali il lettore può introdursi, in punta di piedi, nel mondo dello scrittore. Gli occhi di Tiziano Terzani hanno permesso a molti di conoscere mondi e culture lontane quando ancora nessuno ne parlava: la Cambogia dopo l'intervento vietnamita o la presa di potere da parte dei comunisti a Saigon, per esempio. Ma il talento di Terzani non era solo volto alla descrizione del reale e dei fatti: gli innumerevoli viaggi e i prolungati soggiorni in oriente hanno permesso all'autore fiorentino di far confluire le proprie esperienze in numerosi romanzi, poi letti in tutto il mondo. Figlio di un meccanico comunista e una giovane e cattolica tedesca, Tiziano Terzani nasce nel 1938 nel quartiere fiorentino di Monticelli. E sarà proprio tra le mura della sua casa che lo scrittore e giornalista impara quel senso di tolleranza che poi contraddistinguerà la sua intera esistenza. Un'infanzia modesta durante la quale il giovane Terzani spicca per la predisposizione allo studio che lo porterà a frequentare il liceo classico prima e l'università poi, dove si laureò in Giurisprudenza. La carriera giornalistica fu favorita da una borsa di studio della Columbia University di New York (1969), con la quale Terzani poté dedicarsi allo studio della cultura e della lingua cinese. Fu questo il motore propulsore dei suoi primi viaggi e lunghi soggiorni all'estero. Il 1971 è un anno molto importante per il giornalista: dopo la nascita della figlia Saskia, Terzani e famiglia si trasferirono a Singapore. Un'esperienza alla quale si aggiungeranno i successivi periodi di residenza a Pechino, Tokyo, Hong Kong, Bangkok e Nuova Dehli. Terzani osservava e scriveva: diventando un profondo conoscitore della cultura orientale, fece confluire il tutto non sono negli articoli e reportage giornalistici, ma anche in libri e romanzi che hanno appassionato milioni di lettori. Una vita passata a osservare, incamerare e scrivere, anche nel momento della malattia. Colpito da un tumore, Terzani non rinuncia al viaggio e alla conoscenza: sospeso tra la moderna medicina occidentale e quella alternativa orientale, durante il corso della malattia il viaggio di Tiziano Terzani è anche interiore, alla ricerca dell'accettazione serena della morte. In “Un'altro giorno di giostra”, infatti, scrive: «Viaggiare era sempre stato per me un modo di vivere e ora avevo preso la malattia come un altro viaggio: un viaggio involontario, non previsto, per il quale non avevo carte geografiche, per il quale non mi ero in alcun modo preparato, ma che di tutti i viaggi fatti fino ad allora era il più impegnativo, il più intenso.» Un viaggio che noi tutti possiamo ripercorrere grazie alle innumerevoli pagine che Tiziano Terzani ci ha lasciato a testimonianza di una vita piena e intensa.

3 commenti:

  1. che bel concetto "l'armonia degli opposti"....grande terzani...e grazie fabio
    un abbraccio
    chiara

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  2. Terzani mi ha aperto molte porte dell'anima e lo fa ogni volta che lo leggo...

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  3. lo considero uno dei miei maestri spirituali!

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