Non ho ancora deciso come voterò e vi prego di non interpretate questo mio post come semplice propaganda ma, stranamente, l'ultimo post scritto da Grillo mi piace. Alcune cose sono molte positive ma tanti dubbi sul M5S rimangono. E' vero che servono parole nuove che spezzino questa spirale, anzi deriva, che sta portando la nostra società alla disintegrazione. Poi la ri-discesa in campo dello zombie ha riproposto l'incubo di un sistema che tutto può, a cui tutto è concesso, senza remore e vergogna. 20 anni di regime sono troppi è il momento di cambiare, di guardare avanti, ma come? E' vero che il primo cambiamento deve avvenire dentro di noi, ma poi quando si va a votare che si fa? E votare è importante, non farlo vorrebbe dire che non siamo interessati a decidere, che deleghiamo da altri la scelta e quindi ci va bene qualsisasi cosa succeda, anche di essere rappresentati da strani personaggi come Borghezio (o Minetti, Iva Zanicchi, il trota ecc.).
Ecco Grillo:
---------------------------------
Cercavamo una porta per uscire. Eravamo prigionieri del buio. Pensavamo di
non farcela. Ci avevano detto che le finestre e le porte erano murate. Che non
esisteva un’uscita. Poi abbiamo sentito un flusso di parole e di pensieri che
veniva da chissà dove. Da fuori. Da dentro. Dalla Rete, dalle piazze. Erano
parole di pace, ma allo stesso tempo parole guerriere. Le abbiamo usate come
torce nel buio, come chiavi da girare nella serratura per andare altrove, in
posti sconosciuti, verso noi stessi. E ora siamo fuori, siamo usciti nella luce
e non ci siamo ancora del tutto abituati. Stringiamo gli occhi e, anche se
sappiamo che stiamo percorrendo l’unica via possibile, abbiamo qualche timore,
ed è normale. Quello che sta succedendo ora in Italia non è mai successo prima
nella storia delle democrazie moderne. Una rivoluzione democratica, non
violenta, che sradica i poteri, che rovescia le piramidi. Il cittadino che si fa
Stato ed entra in Parlamento in soli tre anni. Abbiamo capito che eravamo noi
quella porta chiusa, che le parole guerriere erano da tempo dentro di noi, ma
non volevano venire fuori, pensavamo di essere soli e invece eravamo
moltitudine. E adesso siamo sorpresi che così tante persone a noi del tutto
sconosciute avessero i nostri stessi pensieri, le nostre speranze, le nostre
angosce. Ci siamo finalmente riconosciuti uno nell’altro e abbiamo condiviso
parole guerriere. Parole che erano state abbandonate da tempo, di cui si era
perso il significato, sono diventate delle armi potenti che abbiamo usato per
cambiare tutto, per ribaltare una realtà artificiale dove la finanza era
economia, la menzogna era verità, la guerra era pace, la dittatura era
democrazia. Parole guerriere dal suono nuovo e allo stesso tempo antichissimo,
come comunità, onestà, partecipazione, solidarietà, sostenibilità si sono
propagate come un’onda di tuono e sono arrivate ovunque annientando la vecchia
politica. Siamo diventati consapevoli della realtà. Sappiamo che possiamo
contare solo sulle nostre forze, che il Paese è in macerie e che quello che ci
aspetta sarà un periodo molto difficile, ci saranno tensioni, problemi,
conflitti, ma la via è tracciata. L’abbiamo trovata questa via e ci porta verso
il futuro, un futuro forse più povero, ma vero, concreto, solidale e felice. C’è
una nuova Italia che ci aspetta. Sarà bellissimo farne parte.
Nessun commento:
Posta un commento